La cessione del quinto dello stipendio è una forma di finanziamento, che può essere richiesta dal dipendente sia pubblico che privato, per ottenere direttamente dalla banca o dalla finanziaria la somma desiderata. Il piano di rimborso avviene con rate costanti, trattenute direttamente dalla busta paga.
La cessione del quinto è stata istituita originariamente come una forma di finanziamento per i dipendenti pubblici (DPR 180 del 5.1.1950 e DPR 895 del 28.7.1950). Vi è l’obbligo per il datore di lavoro di accogliere la richiesta del dipendente che quindi ha un vero è proprio diritto in tale senso.
Anche i dipendenti privati hanno successivamente ottenuto la possibilità di richiedere questa forma di finanziamento, ma in questo caso l’azienda privata può negare di accogliere la richiesta di finanziamento.
In entrambi i casi il prestito è svincolato e la somma può essere quindi utilizzata come meglio si crede.
Il piano di rimborso di una cessione del quinto dello stipendio avviene con rate costanti, che devono essere ovviamente inferiori al quinto dello stipendio mensile, composte da una quota parte di interessi decrescenti e una quota parte di capitale crescente. Questo tipo di rimborso permette che l'istituto erogatore del prestito sia più tutelato, poiché la maggior parte della quota interessi è rimborsata già con le prime rate.
In caso di insolvenza, oltre che sulla stabilità del posto di lavoro, l'ente finanziatore potrà contare sia sul TFR maturato dal dipendente sia sulla stipula obbligatoria di due polizze assicurative (rischio vita e rischio impiego) che andranno a sanare il debito qualora il TFR non sia sufficiente.