Peggiora la situazione economica degli italiani costretti a destreggiarsi tra prestiti e rate. E' quanto emerge dal Rapporto Italia 2012 dell'Eurispes.
Dalla situazione economica del Paese alla propria condizione materiale il passo e' breve, si legge nella ricerca, inevitabilmente la condizione economica del Paese viene considerata una premessa logica della salubrita' o insalubrita' delle proprie finanze. I tre quarti del campione (74,8%) ha infatti testimoniato un peggioramento della propria situazione economica durante gli ultimi dodici mesi, in un'equa ripartizione tra "forte" e "lieve" peggioramento.
Rispetto alle classi d'eta' sono i piu' anziani ad indicare un deterioramento della propria condizione economica oltre la media, nel corso dell'ultimo anno: 81,5% rispetto al 74,8%. Oltre un quarto del campione (26,2%) ha chiesto negli ultimi tre anni un prestito bancario che e' stato attivato per soddisfare esigenze di base: ai primi posti si collocano il mutuo per l'acquisto della casa (41,9%) e il pagamento di debiti accumulati (33,1%). Quasi la meta' delle famiglie italiane (48,5%) e' costretta a usare i risparmi per arrivare a fine mese, e comunque incontra qualche difficolta' a superare la fatidica "quarta settimana" (45,7%), mentre il 27,3% dichiara di non arrivare a fine mese. In questo quadro la quota di quanti ritengono di poter "certamente" risparmiare, nei prossimi dodici mesi, e' inferiore al 5%, mentre quelli che pensano "probabilmente" di riuscire a mettere da parte una porzione di reddito arrivano al 13,1%.
Oltre i tre quarti degli italiani (73,6%) hanno avvertito ("molto" 28% e "abbastanza" 45,6%) una perdita del proprio potere di acquisto, nel corso del 2011 e l'acquisto tramite rateizzazione, che ha interessato nell'ultimo anno oltre un quarto degli intervistati (25,8%), viene effettuato soprattutto per beni considerati "durevoli": elettrodomestici (49,2%), automobile (46,4%), pc e telefonini (25,6%), arredamento per la casa (28,9%), moto e scooter (14,4%). La necessita' di accedere alla rateizzazione anche per far fronte a cure mediche costituisce, di contro, un aspetto inquietante e da tenere in conto nel momento in cui si procede all'ulteriore alleggerimento della sanita' pubblica.